Si è conclusa al Teatro di Costanzo Mattiello, la quarta edizione del Premio “Le pagine della terra”, il primo concorso letterario dedicato al romanzo green, fondato da Claudio Cutuli e Vera Slepoj. Dei tre autori giunti alla tappa finale, Franco Faggiani, Daniele Rielli e Matteo Righetto, è proprio Franco Faggiani ad aver conquistato la posizione più ambita con il suo “L’inventario delle nuvole” (Fazi) eletto come vincitore dalla giuria.
“Trovarci qui, in un luogo storico così significativo, per celebrare insieme la premiazione della quarta edizione del Premio, testimonia la validità del percorso che abbiamo intrapreso, dimostrando il crescente interesse nei confronti di una cultura sempre più integrata con il concetto di sviluppo sostenibile.” Dichiara il Maestro Claudio Cutuli.
La giuria del Premio, presieduta da Ermete Realacci e da Enrico Vanzina, e composta dal presidente del Parco Archeologico di Pompei Gabriel Zuchtriegel, e da altri membri, quali Marco Frittella, Andrea Rispoli, Marco Cappelletto, Gaetano Cappelli, Federica Corsini, Barbara Degani, Rosalba Giugni, Giovanni Grasso, Padre Enzo Fortunato, Claudio Gubitosi, Prefetto Laura Lega, Gen. C.A. Antonio Pietro Marzo, Clemente Mimun, Vincenzo Pepe, Paolo Possamai.
“Parlando da Singapore Papa Francesco ha invitato a mobilitare contro la crisi ambientale capitali, tecnologie, talenti. Oltre a valori, culture, emozioni: la letteratura e il romanzo possono fare molto e il premio Le Pagine della Terra vuole dare il suo contributo. In Italia ambiente fa rima con bellezza, storia, identità. E Pompei ne è un simbolo.” Dichiara Ermete Realacci, uno dei due presidenti della giuria.
Franco Faggiani, romano trapiantato a Milano, è giornalista, fotografo e scrittore. Ha affrontato viaggi e reportage in molte parti del mondo per poi dedicarsi alla realizzazione di guide, manuali, saggi, testi di libri fotografici. Ha scritto per Rizzoli, Mulatero, Electa Junior, Terre di Mezzo, Aboca e Fazi. Attraverso il suo romanzo Faggiani riesce a costruire un romanzo classico di formazione usando lo sfondo della Natura come collante narrativo ed emozionale. Un affresco molto riuscito del rapporto salvifico matormentato tra uomo e ambiente.
“Un premio letterario che cerca di avvicinare i lettori all’ambiente attraverso non un saggio, ma un romanzo, mi entusiasma e mi rende fiero di esserne il presidente” Queste le parole di Enrico Vanzina, presidente della giuria insieme a Realacci.
In questa edizione, la giuria ha inoltre deciso di assegnare due menzioni speciali per riconoscere opere che hanno saputo trasmettere con particolare efficacia il messaggio di sostenibilità ambientale, ovvero a Leonardo Becchetti, con “Per guarire la democrazia. Per un nuovo Paradigma politico ed economico” e a Giulio Maria Geluardi, con “Farfalle di Pietra”.
“È bello che nel Parco archeologico si parli di letteratura e ambiente, due temi strettamente legati all’archeologia, ma quest’anno lo abbiamo fatto sentendo la mancanza di una grande psicoanalista, una grande scrittrice e una grande amica: Vera Slepoj, che ricorderemo sempre per la sua capacità di ispirare altri e di dare un contributo significativo alla cultura.” – aggiunge il Direttore del Parco, Gabriel Zuchtriegel.
Durante la serata, inoltre, è stato consegnato ai giornalisti Giuseppe Caporale e Francesco Giorgino, il Premio speciale di Stima, Premio Vera Slepoj, in memoria della psicologa, scrittrice e co-fondatrice del Premio, recentemente scomparsa. Slepoj è stata una figura di rilievo nella promozione di valori di sostenibilità e rispetto per l’ambiente. Il suo contributo alla fondazione e alla crescita del concorso “Le pagine della terra” è stato inestimabile, la sua memoria continuerà a ispirare questa iniziativa a tutti coloro che ne fanno parte.